La casa di Giulietta viene affittata per intero a mille euro al giorno; potrete disporre del parco, di cinque camere con letto matrimoniale, di una cucina accessoriata, una sala e due bagni. E' dislocata su due piani più la torre. Vi sono le scale di accesso al piano superiore e alla "torre del cigno", non c'è ascensore. L'arredamento è semplice e la struttura non è stata rinnovata Le camere si caratterizzano ciascuna per una propria specificità, legate ai suoi visitatori famosi. I bagni e la cucina sono essenziali ma accoglienti. il parcheggio è privato. La camera in cui dormì la vera Giulietta tredicenne è dipinta e romantica, affascinante Nel parco riservatissimo totalmente recintato e protetto agli sguardi altrui è inserito un vasto teatro all'aperto, attualmente non attivo.
LE CAMERE SONO LEGATE A CHI HA AMATO LA CASA DI GIULIETTA
Nell’occasione di un matrimonio la camera di Giulietta, al piano terreno, sarà riservata agli sposi, mentre le camere ai piani superiori saranno a disposizione dei familiari o degli amici.
CAMERA DI GIULIA: un’anticamera, detta la “Stanza dei Sogni” dà accesso alla “Camera di Giulia” che si trova sopraelevata di quattro gradini, quasi fosse un piccolo palcoscenico. Sotto al pavimento della “Stanza dei Sogni” vi è una “Stanza Murata” ancora inesplorata che, a detta di un notissimo archeologo, doveva essere un sacello sacrale del IV secolo a.C.. Dalla camera di Giulietta una botola porta a una galleria di collegamento, ora occlusa, che conduceva alla media cavea del teatro e che fu la via di fuga attraverso cui si salvò la tredicenne Giulia citata da Romeo Pellegrino in un testo conservato a Hellbrunn.
CAMERA dedicata a Richard Wagner: la camera è mansardata e dotata di un pianoforte Rosenfranz. La sonorità dei pianoforti Rosenfranz veniva testata proprio in questo sito magico per l’acustica.
Il visitatore amante della musica classica può rivivere magicamente tutta l’atmosfera musicale dello scenario Wagneriano in questo luogo in cui è possibile immaginare di scorgere l’arrivo di Tristano che sbuca dalla baia del lago; come quando, durante le prove del 1849, l’imbarcazione approntata dai Concertatori delle Fabbrica Reale Maltarello- Rosenfranz, nel momento che oltrepassata la punta della Dama Nera, durante il primo movimento, sbucava finalmente affacciandosi dalla baia del lago.
Nella camera vi è una finestrella di espansione musicale verso il corridoio dedicato al poeta scrittore, difensore dell’antico santuario sul lago, il generale Ettore Malosso .
Chi si ritira qui dentro gode pace assoluta e si trova immerso in una vera oasi ecologica dove si sente solo il canto degli uccelletti che nidificano negli alberi del parco e che vengono indisturbati a beccare alle finestre.
LA CAMERA dedicata a Henry Thode, famoso storico dell’arte, ha il soffitto dipinto con una riproduzione tratta dalla “Camera degli Sposi” di Andrea Mantegna. E’ un omaggio questo al grande maestro della pittura del Rinascimento italiano. Dalla finestra con inferriata in ferro battuto del settecento si può osservare l’intrico boschivo del parco.
LA CAMERA della torre del Cavaliere del Cigno è dedicata ad Antonio d’Agostini ritrattista, illustratore insuperato delle opere di Wagner, King Arthur e i Templari del Graal, qui immaginate, e valentissimo disegnatore anche per le musiche dei Beatles. La camera, trovandosi su una torre, ha una vista incantevole verso la Fontega, dove compare e scompare il grande lago detto di Vicenza o di Longara. Qui non è stata compromessa la veduta con l'infelice disordine paesaggistico italiano del dopoguerra, il paesaggio appare ancora integro cosicchè l’osservatore può immedesimarsi ad immaginare l’arrivo di Lohengrin sul cigno.
La camera è confortevole, ma non è adatta a chi cerca un luogo lussuoso.
In dotazione a questa camera vi è un piccolissimo ambiente-pensatoio dedicato ai Wandervogel.
LA SECONDA CAMERA mansardata è dedicata a Giuseppe Becce (Bechstein), musicista di grande talento che diede lustro e valore con le musiche da lui composte al cinema dei primordi e fu famoso più in Germania che nella sua patria natale. Il maestro Becce donò a questa struttura parte del suo materiale che è stato catalogato e farà parte di una esposizione museale in un prossimo futuro.
LA ZONA GIORNO è spaziosa con divani per la conversazione e tre pianoforti, di cui uno a mezza coda, e altri strumenti musicali.